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La biblioteca rimarrà chiusa durante le vacanze natalizie dal 21.12.2024 - 6.01.2025.
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Da secoli le vetrate incantano gli astanti grazie ai numerosi temi che raffigurano e alla loro radiosa luminosità. La mostra allestita nella sala d’onore del Museo nazionale esplora le molte sfaccettature della pittura su vetro svizzera, dalle sue origini nel Medioevo, passando per il Rinascimento, fino ai giorni nostri.
Il Museo nazionale svizzero possiede una delle più grandi collezioni di vetrate al mondo. I suoi pezzi più belli rappresentano il punto di partenza per un viaggio nella storia della pittura su vetro svizzera che ha inizio nelle chiese e nei monasteri, dove i flussi di luce che filtrano dalle finestre colorate hanno probabilmente risvegliato nei fedeli del Medioevo le stesse emozioni che suscitano in noi ancora oggi. La mostra include la «Madonna di Flums», un dipinto figurativo su vetro del XIII secolo noto per essere il più antico della Svizzera.
Nei tempi moderni, era pratica comune nella Confederazione che i donatori finanziassero la progettazione e la fabbricazione di una vetrata durante la costruzione o la restaurazione di un edificio. In cambio potevano esibire il loro stemma sulla nuova finestra. Allo stesso modo, i rappresentanti dei cantoni confederati sfoggiarono i loro stemmi sulle finestre delle sale del Consiglio, delle locande e dei monasteri, esprimendo per la prima volta un senso di appartenenza nazionale. Nel XIX secolo, lo Stato federale moderno riprese questa tradizione finanziando le vetrate della sala d’onore dell’appena costruito Museo nazionale (1898) o dell’atrio sotto la cupola del Parlamento (1901).
Anche nel XX secolo, diverse grandi città svizzere decisero di adornare i loro municipi con vetrate ricevute in dono. E ancora oggi la pittura su vetro continua a essere una forma d’arte molto apprezzata. Un esempio sono le finestre in vetro della chiesa di Grossmünster a Zurigo, dove alle vetrate esistenti nel coro, opera di Augusto Giacometti del 1933, si sono aggiunte nel 2009 le vetrate di Sigmar Polke nella navata. Per crearle, l’artista ha utilizzato diverse tecniche innovative. All’interno della mostra è possibile ammirare i prototipi realizzati a partire dagli schizzi di Sigmar Polke.
Il processo di fabbricazione della pittura su vetro è rimasto pressoché identico nel corso dei secoli. Comporta innumerevoli fasi, dallo schizzo alla selezione e al taglio del vetro colorato, compresa l’incastonatura dell’opera con bacchette di piombo. Per questo motivo, oltre a 90 pitture su vetro dal Medioevo ai giorni nostri, la mostra presenta anche antichi strumenti provenienti dallo studio di pittura su vetro Halter di Berna. Saldatori, profili di piombo e un forno portatile forniscono un’idea della tecnica meticolosa richiesta per realizzare questa forma d’arte.