Visuale della mostra «Colonialismo – intrecci globali della Svizzera»

Colonialismo

Intrecci globali della Svizzera

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Mostra

A partire dal XVI secolo, le vicende di individui e aziende della Confederazione si intrecciarono strettamente con il sistema coloniale. Aziende e privati cittadini svizzeri furono coinvolti nella tratta transatlantica degli schiavi e fecero fortuna con il commercio di prodotti coloniali e lo sfruttamento di persone ridotte in schiavitù. Cittadine e cittadini della Confederazione operarono in tutto il mondo come missionari. Spinti dalla povertà o dalla sete di avventura, altri prestarono servizio come mercenari negli eserciti europei che fecero conquiste coloniali e combatterono la resistenza delle popolazioni indigene. Ma anche esperti svizzeri misero le loro conoscenze al servizio delle potenze coloniali. Le università di Zurigo e Ginevra contribuirono con il loro insegnamento alla diffusione delle teorie razziste che servirono sul piano internazionale a legittimare il colonialismo.

Sulla base delle più recenti acquisizioni della ricerca e di esempi concreti, e grazie a oggetti, opere d’arte, fotografie e documenti, la mostra del Museo nazionale Zurigo offre per la prima volta un'ampia panoramica dei molti intrecci della storia svizzera con il colonialismo. Facendo riferimento all’attualità, esplora altresì il significato che l’eredità coloniale riveste per la Svizzera di oggi.

La mostra presenta oggetti, immagini e concetti razzisti e discriminatori. Si tratta di testimonianze storiche che riflettono il senso di superiorità dell’Occidente a quei tempi. Le didascalie munite di parentesi forniscono informazioni supplementari su questi contenuti. Per qualsiasi domanda vogliate rivolgervi a info@nationalmuseum.ch

Visite guidate

Visuale della mostra «Colonialismo – intrecci globali della Svizzera»

Colonialismo

Visite guidate per i gruppi privati

A partire dal XVI secolo, la società svizzera è sempre più interconnessa a livello globale. In che modo la Svizzera è coinvolta nel colonialismo? Chi vi partecipa attivamente e come? La visita offre una panoramica della storia coloniale della Svizzera attraverso undici ambiti tematici e dal punto di vista di diversi attori.

Visita guidata: 1 ora

Visite guidate sono possibili fuori dall'orario di apertura: lunedì – venerdì tra le ore 9.30 e le ore 19.45. Sabato e domenica tra le ore 10.00 e le ore 17.00.

Iscrizione:  

due settimane in anticipo

Durata:

 

60 minuti, altre offerte su richiesta

No. di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:
 

 

CHF 180 per la visita guidata, più l’entrata a tariffa ridotta di CHF 10 per persona.

Ingresso libero per bambini e ragazzi fino ai 16 anni.

Per i gruppi di persone in possesso di un permesso N, S, B, F (rifugiati) o F (stranieri ammessi provvisoriamente), la visita guidata e l'ingresso sono gratuiti.

accessibility.sr-only.person_card_info Servizio di prenotazione

+41 44 218 66 00 reservationen@nationalmuseum.ch

Colonialismo – Creare collegamenti e pensare al futuro

Visite guidate per i gruppi privati

L’eredità del colonialismo europeo continua a plasmare il mondo di oggi. Che cosa ha che fare il colonialismo con la Svizzera e con noi? Quali spunti di riflessione forniscono gli oggetti selezionati sulla storia dello sfruttamento, del razzismo e della resistenza? In piccoli gruppi, gli studenti e le studentesse riflettono sui coinvolgimenti del passato, sui dibattiti d’attualità e sul legame che questi hanno con il mondo in cui vivono.

Visita guidata interattiva: 1.5 ore

Visite guidate sono possibili fuori dall'orario di apertura: lunedì – venerdì tra le ore 9.30 e le ore 19.45. Sabato e domenica tra le ore 10.00 e le ore 17.00.

Iscrizione:  

due settimane in anticipo

Durata:

 

90 minuti, altre offerte su richiesta

No. di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:
 

 

CHF 270 per la visita guidata, più l’entrata a tariffa ridotta di CHF 10 per persona.

Ingresso libero per bambini e ragazzi fino ai 16 anni.

Per i gruppi di persone in possesso di un permesso N, S, B, F (rifugiati) o F (stranieri ammessi provvisoriamente), la visita guidata e l'ingresso sono gratuiti.

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Colonialismo – Oggetti di controversia

Visite guidate per i gruppi privati

La storia coloniale è contraddistinta da oppressione, sfruttamento e resistenza. Come si può raccontarla senza diffondere visioni razziste e discriminatorie del mondo e dell’essere umano? Quali sfide pone la decisione di esporre contenuti sensibili? Il pubblico considera la mostra con occhio critico e riflette su ciò che vi può venire esposto e i limiti di questa operazione.

Visita guidata: 1 ora

Questa visita può essere prenotata soltanto al di fuori degli orari d’apertura.

Visite guidate sono possibili fuori dall'orario di apertura: lunedì – venerdì tra le ore 9.30 e le ore 19.45. Sabato e domenica tra le ore 10.00 e le ore 17.00.

Iscrizione:  

due settimane in anticipo

Durata:

 

60 minuti, altre offerte su richiesta

No. di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:
 

 

CHF 180 per la visita guidata, più l’entrata a tariffa ridotta di CHF 10 per persona.

Ingresso libero per bambini e ragazzi fino ai 16 anni.

Per i gruppi di persone in possesso di un permesso N, S, B, F (rifugiati) o F (stranieri ammessi provvisoriamente), la visita guidata e l'ingresso sono gratuiti.

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Scuole

Visuale della mostra «Colonialismo – intrecci globali della Svizzera»

Colonialismo – Visita panoramica

Livello secondario I e II

A partire dal XVI secolo, la società svizzera è sempre più interconnessa a livello globale. In che modo la Svizzera è coinvolta nel colonialismo? Chi vi partecipa attivamente e come? La visita offre una panoramica della storia coloniale della Svizzera attraverso undici ambiti tematici e dal punto di vista di diversi attori.

Visita guidata: 1 ora
Visite guidate per classi scolastiche provenienti dalla Svizzera sono gratuite.

Segnaliamo che alcune rappresentazioni all’interno della mostra potrebbero turbare la sensibilità del pubblico.

Visite guidate in italiano, anche al di fuori dell'orario di apertura. Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite.

Iscrizione:  

almeno due settimane in anticipo

Durata:

 

1 ora, altre offerte su richiesta

Numero di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:

 

 

entrate e visite guidate per classi scolastiche svizzere sono gratuite.

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+41 44 218 66 00 reservationen@nationalmuseum.ch

Colonialismo – Creare collegamenti e pensare al futuro

Livello secondario I e II

L’eredità del colonialismo europeo continua a plasmare il mondo di oggi. Che cosa ha che fare il colonialismo con la Svizzera e con noi? Quali spunti di riflessione forniscono gli oggetti selezionati sulla storia dello sfruttamento, del razzismo e della resistenza? In piccoli gruppi, gli studenti e le studentesse riflettono sui coinvolgimenti del passato, sui dibattiti d’attualità e sul legame che questi hanno con il mondo in cui vivono.

Visita guidata interattiva: 1.5 ore
Visite guidate per classi scolastiche provenienti dalla Svizzera sono gratuite.

Segnaliamo che alcune rappresentazioni all’interno della mostra potrebbero turbare la sensibilità del pubblico.

Visite guidate in italiano, anche al di fuori dell'orario di apertura. Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite.

Iscrizione:  

almeno due settimane in anticipo

Durata:

 

1 ora, altre offerte su richiesta

Numero di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:

 

 

entrate e visite guidate per classi scolastiche svizzere sono gratuite.

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+41 44 218 66 00 reservationen@nationalmuseum.ch
Visuale della mostra «Colonialismo – intrecci globali della Svizzera»

Introduzioni per insegnanti

Visita guidata virtuale della mostra con spunti per attività didattiche da svolgere con le classi a partire dal livello secondario I e II. Con Denise Tonella, direttrice del museo, e Daniel Moor, mediazione culturale.

La visita si svolgerà sulla piattaforma Zoom. Dopo la prenotazione, riceverà le sue credenziali di accesso personali.   

 Mer 25.09.2024 | 17:30-19:00

Materiale scolastico

Il materiale scolastico per insegnanti fornisce una panoramica sulla mostra e spunti per lavorare con le classi.

Visuale della mostra «Colonialismo – intrecci globali della Svizzera»

Visita autonoma

La mostra può essere visitata anche in maniera autonoma, previa prenotazione. La visita preparatoria per il personale docente proveniente dalla Svizzera è gratuita.

Visite guidate in italiano, anche al di fuori dell'orario di apertura. Visite guidate per classi scolastiche in Svizzera sono gratuite.

Iscrizione:  

almeno due settimane in anticipo

Durata:

 

1 ora, altre offerte su richiesta

Numero di partecipanti:

 

25 persone al massimo

Costi:

 

 

entrate e visite guidate per classi scolastiche svizzere sono gratuite.

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+41 44 218 66 00 reservationen@nationalmuseum.ch

Media

Colonialismo – intrecci globali della Svizzera

Museo nazionale Zurigo | 13.9.2024 - 19.1.2025
Data di pubblicazione 11.9.2024

Il Museo nazionale Zurigo presenta per la prima volta una panoramica completa della storia coloniale della Svizzera, attraverso una pluralità di sguardi. Lo fa basandosi sugli ultimi risultati della ricerca, sulla scorta di biografie e ricorrendo a oggetti, opere d’arte, fotografie e documenti scritti.

La mostra si suddivide in due parti. Sulla scorta di numerosi esempi, la prima parte passa in rassegna undici ambiti, in cui privati, aziende o collettività svizzeri svolsero a partire dal XVI secolo attività associate al colonialismo. Dal punto di vista geografico, la panoramica proposta spazia dal Nord e dal Sud America all’Africa e all’Asia. Aziende e privati furono attivi nella tratta transatlantica degli schiavi o fecero fortuna commerciando prodotti coloniali e sfruttando persone ridotte in schiavitù. I missionari confederati viaggiarono per il mondo o lasciarono il proprio Paese per fondare colonie e coltivare terre che furono considerate alla stregua di territori disabitati. Altri, spinti dalla povertà o dalla sete di avventura, servirono come mercenari negli eserciti europei che furono protagonisti delle conquiste coloniali e che repressero la resistenza delle popolazioni indigene. In patria, oltre alle lettere e ai resoconti dalle colonie, anche la scienza plasmò il modo in cui furono viste le popolazioni delle colonie. Scienziati delle università di Zurigo e di Ginevra elaborarono teorie razziali che incontrarono un’importante eco a livello internazionale e contribuirono alla legittimazione del sistema coloniale.

La seconda parte della mostra è dedicata all’eredità coloniale nella Svizzera contemporanea. Gli effetti del colonialismo si avvertono ancora oggi, come ad esempio a livello della disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza globale o sul piano ambientale. Tuttavia, la mostra pone l’accento anche su dibattiti che riguardano direttamente la popolazione svizzera: ad esempio, quando l’opinione pubblica elvetica si chiede se i nomi delle strade o i monumenti a persone coinvolte nel colonialismo dovrebbero essere sostituiti o rimossi, o se ciò significherebbe un tentativo di censurare la storia. I visitatori sono invitati a discutere e a lasciare le loro riflessioni sul tema.

Negli ultimi anni, i ricercatori di diverse discipline hanno dedicato importanti pubblicazioni agli intrecci intrattenuti dalla Svizzera con il colonialismo. Anche i musei hanno riconosciuto l’importanza dell’argomento, come attesta il programma delle mostre previste per quest’autunno.

Per la prima volta, la mostra al Museo nazionale Zurigo offre una panoramica da diversi punti di vista degli intrecci della storia della Svizzera con il colonialismo. Viene data l’opportunità di esprimersi a numerose voci e vengono considerati diverse regioni, ambiti di attività e posizioni. I contributi di artisti come Denise Bertschi, Sasha Huber, Chris Pappan, Mathias C. Pfund, Deneth Piumakshi Veda Arachchige e Dom Smaz garantiscono una pluralità di prospettive. Nello sviluppo della mostra, inoltre, sono confluiti anche aspetti emersi dagli scambi avuti con il pubblico e con vari esperti e protagonisti. Un comitato scientifico internazionale ha accompagnato l’ideazione dell’esposizione.

Oltre a un ampio programma didattico per le scuole, sviluppato assieme alla storica Ashkira Darman, la mostra propone, in collaborazione con il Politecnico federale di Zurigo e il Dizionario storico della Svizzera, una ricca offerta di supporto, con visite guidate interattive, incontri, tavole rotonde e approfondimenti.

Immagini

Indiane

Le tele di cotone stampate sono la principale moneta di scambio usata per ottenere persone ridotte in schiavitù. Questo frammento è probabilmente l’unico tessuto conservato a essere stato prodotto espressamente per essere scambiato con persone ridotte in schiavitù. Le lion et la chèvre, Manufacture Petitpierre & Cie, Nantes, 1790 circa, stampa con blocchi di legno su cotone

Museo nazionale svizzero

Traffico di esseri umani

Il gruppo di figure rappresenta la vendita di una persona ridotta in schiavitù. L’abbigliamento delle figure lascia spazio a diverse interpretazioni: non è chiaro se l’opera debba essere interpretata come un’espressione a favore della o contro la schiavitù. È noto che i proprietari e gli artigiani della manifattura di porcellana avevano legami sia con i circoli abolizionisti sia con quelli che erano coinvolti nella tratta degli schiavi. Ciò rende impossibile una chiara interpretazione. Traffico di esseri umani, manifattura di Kilchberg-Schooren, Kilchberg, 1775 circa, porcellana dipinta

Museo nazionale svizzero

Maryland

Karl Krüsi (1855–1925) lavora nelle Indie orientali olandesi nelle piantagioni svizzere. Nel 1881 ne acquista una, a cui dà il nome di sua moglie Mary e che rivenderà nel 1893. Ormai benestante, costruisce a Zurigo Villa Sumatra, nell’attuale Sumatrastrasse. Manager House in Deli, Karl Krüsi, Sumatra, 1885

Museo nazionale svizzero

«Il piccolo proprietario di piantagioni»

Nell’economia di piantagione a Sumatra, allora parte dei territori coloniali olandesi, gli svizzeri traggono profitto, in quanto europei bianchi, di accordi coloniali come l’accesso alla terra o a una manodopera a basso costo. Amministratore delle piantagioni svizzere di tabacco, originario di Stäfa, con il figlio, Kotari, 1921

Collezione privata

Simbolo del potere imperiale

Il casco coloniale è il segno distintivo dei domini coloniali. Viene indossato per proteggersi dal caldo e da altri pericoli. Il codice di abbigliamento coloniale serve tuttavia anche per distinguersi dalla popolazione colonizzata. Casco coloniale, probabilmente Congo, fine del XIX secolo

Musée d'ethnographie de Genève

Arnold Heim

Questo geologo svizzero (1882–1965) conduce ricerche su tutti i continenti. Molti dei suoi viaggi sono finanziati da aziende petrolifere. Nel corso della sua carriera diventa un difensore della natura e un sostenitore della decolonizzazione. Spedizione a Virunga, lago Mutanda (Uganda), 1954

ETH-Bibliothek Zürich

Scienza coloniale

Alla fine del XIX secolo, Fritz e Paul Sarasin conducono ricerche nella Ceylon britannica e a Celebes, allora parte delle colonie olandesi. Ma praticano anche la caccia grossa. Il piccolo di questo elefante abbattuto viene portato allo zoo di Basilea. I Sarasin nello Sri Lanka, 1883–1907

ETH-Bibliothek Zürich

Nuova autorità per la «ricerca sulle razze» svizzera

Marc-Rodolphe Sauter (1914–1983) si premura affinché la «ricerca sulle razze» venga mantenuta a Ginevra. Nelle sue ricerche si impegna a suddividere e classificare le popolazioni europee in diverse «razze» al fine di conferire nuova autorità alla ricerca razziale svizzera dopo la Seconda guerra mondiale. Marc-Roldolphe Sauter, prima del 1952

Bibliothèque de Genève

Ribaltamento di un monumento

Nel 2021 l’artista ginevrino Mathias C. Pfund colloca una scultura di David de Pury (1709–1786), coinvolto nel commercio triangolare e quindi anche nella tratta delle persone ridotte in schiavitù, in scala ridotta e a testa in giù accanto alla statua originale del 1855. Mathias C. Pfund, Great in the concrete, 2022, bronzo

Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

Sguardo sulla mostra

Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa e Museo nazionale Zurigo

+41 44 218 65 64 medien@nationalmuseum.ch

Altre mostre sul tema

Numerose altre mostre sono organizzate sul tema del colonialismo.

Colophon mostra

  • Direzione generale Denise Tonella
  • Curatrici e curatore della mostra e concezione Marina Amstad, Pascale Meyer, Raphael Schwere, Marilyn Umurungi
  • Direzione del progetto Marina Amstad
  • Supporto curatoriale alla mostra Heidi Amrein
  • Scenografia Alex Harb
  • Concezione grafica Selina Locher
  • Coordinazione del progetto Sophie Dänzer
  • Consulente scientifico Bernhard Carlos Schär
  • Comitato scientifico Carine Ayélé Durand, Jose Cáceres Mardones, Noémie Étienne, Kwamou Eva Feukeu, Rohit Jain, Georg Kreis, Cassandra Mark-Thiesen, Patricia Purtschert, Anna Schmid, Esther Tisa Francini, Sacha Zala, Roberto Zaugg
  • Comitato consultivo Roman Aebersold, Günhan Akarçay, Heidi Amrein, Beat Högger, Markus Leuthard, Sabrina Médioni, Denise Tonella
  • Controllo del progetto Sabrina Médioni
  • Mediazione culturale Ashkira Darmann, Lisa Engi, Vera Humbel
  • Direzione tecnica Mike Zaugg, Ladina Fait
  • Allestimento della mostra Ira Allemann, Marc Hägeli, Philippe Leuthardt, Sophie Lühr, Julia Rusterholz, Dave Schwitter
  • Direzione dei lavori di conservazione Nikkibarla Calonder, Ulrike Rothenhäusler
  • Conservazione e montaggio degli oggetti Nikkibarla Calonder, Natalie Ellwanger, Anna Jurt, Véronique Mathieu, Jürg Mathys, Gaby Petrak, Ulrike Rothenhäusler, Tino Zagermann, Christian Alder
  • Logistica degli oggetti e montaggio degli oggetti David Blazquez, Christian Affentranger, Simon D'Hollosy, Reto Hegetschweiler, Aymeric Nager
  • Prestiti Laura Mosimann, Claudio Stefanutto, Samira Tanner
  • Fotografia Jörg Brandt, Felix Jungo
  • Filmati Edgar Alfred Keller, Yoseph Agato Sareng, Khalifa Hussein
  • Archivio fotografico Fabian Müller, Andrea Kunz
  • IT | Web Günhan Akarçay, Thomas Bucher, Danilo Rüttimann, Pasquale Pollastro
  • Postazioni interattive Alex Baur, Ueli Heiniger
  • Videoinstallazione Lomotion AG, Detlef Vögeli
  • Audioguida Kellerthurgau
  • Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Anna-Britta Maag, Sebastiano Mereu, Carole Neuenschwander, Alexander Rechsteiner
  • Grafica pubblicitaria Roli Hofer
  • Traduzioni Martina Albertini, Maries-Claude Buch-Chalayer, Laurence Neuffer, Nigel Stevenson, Language Factory

Ringraziamenti speciali

Gianni D'Amato, Samuel Bachmann, Tomás Bartoletti, Nicole Baur, Debjani Bhattacharyya, Martine Brunschwig Graf, Claudia Buess, Khady Camara, Sarah Csernay, Céline Eidenbenz, Rahel El-Maawi, Hans Fässler, Matthieu Gillabert, Priska Gisler, Anja Glover, Alec von Graffenried, Mischa Hedinger, Aline Helg, Stefan Hertwig, Rachel Huber, Rita Kesselring, Philipp Krauer, Mukesh Kumar, Dimitri Lab, Stefan Leins, Monique Ligtenberg, Naomi Lubrich, Rachel M’Bon, Patrick Minder, Patrick Moser, Kanyana Mutombo, Tarek Naguib, El Hadji Malick Ndiaye, Carin Oberhänsli, Andrea Rhyn, Davide Rodogno, Fabio Rossinelli, Hannan Salamat, Jovita dos Santos Pinto, Henri-Michel Yéré, Andreas Zangger, Marcel Zünd, Lukas Zürcher

Teilnehmende der Runden Tische in Zürich und Lausanne, 2022, Studierende des Departements Geschichte Universität Basel, der ZHdK Zürich, der Universität Fribourg, der Universität Bern

Cooperazione

  • TheMuseumsLab: Stefan Aue, Oris Malijani
  • Institut Fondamental d’Afrique Noir (IFAN)
  • Font: Favorit von Dinamo Typefaces

Il Museo Nazionale Svizzero ringrazia la Fondazione Willy G. S. Hirzel e la Fondazione Ernst Göhner per il loro sostegno.

Prestiti

  • Fondation d'Haussonville pour le rayonnement de l'Esprit de Coppet / Château de Coppet (Vaud- Suisse)
  • Collectie Wereldmuseum, Amsterdam
  • Koninklijk Militair Tehuis voor Oud-Militairen en Museum Bronbeek, Arnhem
  • Mission 21, Basel
  • Herbarien Basel, Universität Basel
  • Historisches Museum Basel
  • Museum der Kulturen Basel
  • Schweizerisches Wirtschaftsarchiv, Basel
  • Öffentliche Bibliothek der Universität Basel
  • NOME, Berlin
  • Bernisches Historisches Museum, Bern
  • Burgerbibliothek Bern
  • Institut für Medizingeschichte, Bern
  • Naturhistorisches Museum Bern, eine Institution der Burgergemeinde
  • Schweizerische Nationalbibliothek, Graphische Sammlung, Plakatsammlung, Bern
  • Schweizerisches Bundesarchiv, Bern
  • Rätisches Museum Chur
  • Musée militaire et des toiles peintes de Colombier
  • Dr. Patrick Minder, Fribourg
  • Bibliothèque de Genève
  • Musée d’ethnographie de Genève
  • Finnish National Gallery, Museum of Contemporary Art Kiasma, Helsinki
  • Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern
  • Musée d’art et d’histoire de Neuchâtel (MAHN)
  • Musée d’ethnographie de Neuchâtel (MEN)
  • Marie Irène et Bernard Mivelaz, Prilly
  • Yeo Workshop, Singapur
  • National Military Museum, Soest
  • Kanton Nidwalden, Staatsarchiv, Stans
  • Museum des Landes Glarus, Näfels
  • Musée historique de Vevey
  • Entomologische Sammlung der ETH Zürich
  • Erdwissenschaftliche Sammlung der ETH Zürich
  • Nordamerika Native Museum NONAM, Zürich
  • Schweizer Finanzmuseum, Zürich
  • Schweizerisches Sozialarchiv, Zürich
  • Dr. Tomás Joaquin Bartoletti, Zürich
  • Völkerkundemuseum der Universität Zürich
  • Zentralbibliothek Zürich
  • Zürcher Hochschule der Künste / Museum für Gestaltung Zürich / Plakatsammlung

Opere

  • Denise Bertschi
  • Cian Dayrit
  • Sasha Huber
  • Maryanto
  • Fatima Moumouni
  • Chris Pappan
  • Mathias C. Pfund
  • Deneth Piumakshi Veda Arachchige
  • Sandeep TK
  • Dom Smaz