© Museo nazionale svizzero

Barocco

Epoca di contrasti

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Mostra

Quando si parla di barocco non ci si riferisce solo allo stile. Quest’epoca culturale, che va dal 1580 al 1780, è caratterizzata da forti contrasti: opulenza e innovazione da un lato, morte e crisi dall’altro. Le lunghe guerre di religione e il commercio globale portano a un aumento del potere e a scambi culturali, ma anche a carestie e sfruttamento. La Svizzera è al centro di questi processi: i suoi architetti realizzano opere importanti in tutta Europa, artisti e scienziati hanno legami internazionali, la cultura della corte francese si riflette nell’abbigliamento e negli interni e la circolazione mondiale di beni e conoscenze cambia la vita in modo permanente. La mostra presenta oggetti preziosi dell’architettura, della cultura del giardino, della moda e dell’arte barocca, concentrandosi sul loro contesto storico per mettere in luce la creatività di questo periodo in tutta la sua ambivalenza.

Podcast

Key-Visual der Ausstellung "Barock. Zeitalter der Kontraste"
 

Simona Boscani Leoni – Scoperte e invenzioni rivoluzionarie

L’invenzione del cannocchiale e del microscopio incarna in modo esemplare la nuova concezione del mondo in epoca barocca, un periodo contraddistinto da viaggi di artisti ed eruditi, dalla fondazione di accademie e dalla costituzione di collezioni. L’esplorazione empirica della natura coinvolge anche personalità svizzere quali Johann Jacob Scheuchzer o Maria Sibylla Merian. In questo episodio Brigitte Schwarz e Simona Boscani Leoni, professoressa di storia moderna all’Università di Losanna, getta uno sguardo sull’universo degli studiosi dell’epoca, mostrando come la Svizzera fosse pienamente integrata in questa vasta rete di ricerche e innovazioni.

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Thierry Sarmant – Le rayonnement de la cour de France

Durant le règne de Louis XIV, tous les regards sont tournés vers la France. À une époque marquée par bon nombre de crises et de guerres, le roi de France développe la vie à la cour et mène à son apogée la production de luxe dans les domaines de la décoration d’intérieurs, des arts décoratifs et de la mode. Dans cette épisode, Thierry Sarmant, archiviste, historien et conservateur général aux Archives nationales à Paris, parle avec Florence Grivel de la création des manufactures royales et des multiples facettes de la personnalité de Louis XIV.

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Roberto Zaugg – Die Schweiz und die Welt zur Zeit des Barock

Die Gegenreformation, der Dreissigjährige Krieg und die fortschreitende Kolonisierung prägen die Epoche des Barock. Die Zirkulation von Waren und Wissen wird durch den Ausbau von weltweiten Handelsnetzwerken beschleunigt. Die Eidgenossenschaft ist Teil dieser globalen Verflechtungsprozesse. Roberto Zaugg, Professor für Allgemeine und Schweizer Geschichte der Frühen Neuzeit an der Universität Zürich, spricht in dieser Folge mit Erik Thurnherr, Texetera, über die Vielschichtigkeit des Barock und deren politische und wirtschaftliche Zusammenhänge.

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Claudia Opitz-Belakhal – Die Rollen der Frau im Barock

Was bedeutet es, eine Frau zu sein im Barock? Haben Frauen zu dieser Zeit überhaupt Zugang zu Bildung? Inwiefern unterscheiden sich die Rechte einer verheirateten von einer unverheirateten Frau? Und was für Rollenbilder bestimmen die Zeit? Claudia Opitz-Belakhal, Professorin für Neure Geschichte an der Universität Basel und Erik Thurnherr, Texetera, nehmen in dieser Folge die Hörenden mit auf einen sozialgeschichtlichen Rundgang und sprechen über das Leben von Frauen im Barock in unterschiedlichen Gesellschaftsschichten – von der Naturforscherin bis hin zur Mätresse.

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Axel Christoph Gampp – Schweizer Barockarchitekten in Europa

Im Zuge der katholischen Reformbewegungen werden in ganz Europa prachtvolle Kirchen und bedeutende Paläste errichtet. Die Nachfrage nach barocker Baukultur als Zeichen kirchlicher und staatlicher Repräsentation ist gross. In dieser Folge spricht Axel Christoph Gampp, Professor am Kunsthistorischen Seminar der Universität Basel und an der Berner Fachhochschule mit Erik Thurnherr, Texetera, über die massgebliche Beteiligung von Tessiner Architekten an der barocken Gestaltung von Rom und erläutert, wie Graubündner Baumeister die italienisierende Formensprache in den süddeutschen Raum transferiert haben.

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Gabrielle Schaad – Barock nach dem Barock

Im 20. Jahrhundert erfährt der Barockbegriff eine Aktualisierung. Er wird nicht mehr nur als Epochen- oder Stilbezeichnung verwendet, sondern als kreatives, quasi universal übertragbares Konzept eingeführt. Gabrielle Schaad, Kunsthistorikerin und Dozentin an der Zürcher Hochschule der Künste und an der TU München und Erik Thurnherr, Texetera, gehen in dieser Podcast-Folge den Ursprüngen des Barock-Begriffs nach und erklären, dass barocke Konzepte wie Ensembleschöpfungen, Immersion oder Raumillusion bis in die heutige Zeit nachhallen.

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Media

Barocco. Epoca di contrasti

Museo nazionale Zurigo | 16.9.2022 - 15.1.2023
Data di pubblicazione 14.9.2022

Opulenza e innovazione da un lato, morte e crisi dall’altro: il barocco è stato un periodo caratterizzato da forti contrasti, i cui effetti sono ancora visibili ai giorni nostri. La grande mostra autunnale del Museo nazionale Zurigo esplora quest’epoca storica in profondità.

Per la maggior parte delle persone il termine «barocco» evoca immagini di magnifiche chiese, capolavori dell’arte e monarchi stravaganti che vivevano in sontuosi palazzi. Ma quest’epoca che copre quasi due secoli, dal 1580 al 1780, era molto di più di quanto la sua fama di splendore ed eccesso lasciasse intendere. Il barocco era un’epoca di estremi con lati oscuri e tragici. Alla magnificenza e agli eccessi, infatti, si contrapponevano le lunghe guerre di religione, la colonizzazione e la miseria.

La guerra dei Trent’anni e la Controriforma sono state in larga parte responsabili della spaccatura all’interno della società. I conflitti si sono trasformati sempre più in una lunga lotta per conquistare il potere nell’Europa centrale. Questa situazione non solo ha determinato la vita religiosa e il sistema politico nel vecchio continente, ma ha anche portato a profondi cambiamenti sociali, economici e culturali. In questo mare di contrasti, la scienza e la cultura si sono evolute rapidamente, plasmando un mondo sempre più interconnesso e globalizzato. Anche la Confederazione ha svolto un ruolo importante in queste molteplici interconnessioni attraverso l’assimilazione da parte della popolazione di numerose tendenze nella moda, nella cultura del giardino o nella progettazione di interni. Allo stesso tempo, architetti svizzeri come il ticinese Francesco Borromini, attivo soprattutto a Roma, hanno contribuito a diffondere lo stile barocco realizzando importanti edifici in tutta Europa.

La mostra allestita al Museo nazionale Zurigo punta i riflettori su quest’epoca affascinante, rivelando il ruolo attivo avuto dalla Confederazione in quest’era globale e la sua capacità di fornire in molte occasioni un contributo rilevante, aprendo la strada a nuove idee e innovazioni. L’esibizione mostra anche come ancora oggi gli elementi della cultura barocca caratterizzano la nostra società, ad esempio sulla tavola o in giardino. Splendidi oggetti dell’architettura, della cultura del giardino, della moda e dell’arte barocca mostrano l’opulenza e la bellezza dell’epoca, senza però perdere di vista il loro contesto storico.

Immagini

Vicino e lontano

Durante il periodo barocco la natura morta si afferma come un genere a sé. L’ostentazione di oggetti e materiali di lusso rinvia agli interessi dell’epoca nei campi del collezionismo e del commercio. Simon Luttichuys (attribuito a), natura morta, 1650–1680, olio su tela.

Rijksmuseum, Amsterdam

L’Europa come campo di battaglia

La guerra dei Trent’anni, nata da dispute religiose, è l’evento decisivo dell’epoca barocca. I mercenari saccheggiano e uccidono in prossimità dei campi di battaglia. La popolazione è colpita dalla fame, dalle malattie e dalle epidemie. Philips Wouwerman, battaglia (di Nördlingen), 1665–1668, olio su tela.

bpk / Bayerische Staatsgemäldesammlungen

Una nuova immagine del mondo

L’espansionismo europeo suscita un crescente interesse per la cartografia. Le accurate mappe non sono soltanto importanti per la navigazione: raccolte in pregiati atlanti sono anche ambiti oggetti da collezione. Pieter Goos, Zee-atlas ofte waterwereld […], Amsterdam, 1676, incisione su rame colorata.

Utrecht University Library

La cultura barocca del collezionismo

In nessun altro periodo si è collezionato in maniera così intensa. Nei gabinetti di arte e curiosità dei principi e della borghesia, le conoscenze del mondo sono raccolte, presentate, studiate e discusse a partire da una grande varietà di oggetti e opere d’arte. Cornelis I. de Baellieur, galleria di un collezionista, ca. 1640, olio su tavola.

Privatsammlung, Dauerleihgabe an LIECHTENSTEIN. The Princely Collections, Vaduz-Vienna, Inv.-Nr. G 28 © LIECHTENSTEIN. The Princely Collections, Vaduz–Vienna

Istruire e commuovere

Giovanni Serodine (1594/1600–1630), che appartiene a una famiglia ticinese, è un precursore dell’arte sacra del primo barocco. Le chiese barocche riccamente decorate e i dipinti religiosi fungono da strumento visivo della fede cristiana. Giovanni Serodine, Vergine dei Mercedari, ca. 1625–1627, olio su tela.

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera (Foto: Roberto Pellegrini)

Histoire du Roi

L’arazzo raffigura una scena nel contesto della pace dei Pirenei e del matrimonio tra Luigi XIV e l’infanta di Spagna. L’incontro avviene in una stanza appositamente allestita per l’occasione. Charles Le Brun, Entrevue de Philippe IV et Louis XIV, Manufacture des Gobelins, Parigi, 1668, arazzo (alto liccio), seta, lana, fili d’oro.

(Collection du) Mobilier national, Paris, Philippe Sébert

Vedute di Roma

Giovanni Battista Piranesi (1720–1778) restituisce un’immagine impressionante della città barocca. Molti dei suoi monumenti più importanti, come l’obelisco di Piazza del Popolo, vanno fatti risalire a Domenico Fontana. Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Piazza del Popolo, foglio della serie «Vedute di Roma», 1750–1775, acquaforte.

ETH-Bibliothek Zürich, Graphische Sammlung

Un’opera preziosa proveniente dall’oceano

Dal XVI secolo, le coppe a forma di nautilo magnificamente decorate sono oggetti particolarmente ambiti nei gabinetti d’arte e di curiosità. La ninfa seduta sul nautilo allude al luogo dal quale proviene questo mollusco, vale a dire la regione indo-pacifica. Coppa a forma di nautilo, Melchior Maria Müller, Zugo, ca. 1670–1680, madreperla, argento parzialmente dorato.

Museo nazionale svizzero

Seta esotica

Questo mantua, la cui proprietaria era svizzera, si distingue per l’elaborato tessuto di seta con decorazione a cineserie. La stoffa proviene dai Paesi Bassi, dove i produttori si specializzano in tessuti con motivi ispirati all’Estremo Oriente che esportano in tutta Europa. Mantua, 1730–1750, seta.

Museo nazionale svizzero

La moda di corte spagnola

Con l’arciduchessa Maria Anna, la crinolina detta guardinfante acquista un valore iconico grazie ai ritratti del pittore di corte Diego Velázquez (1599–1660). Il guardinfante si sviluppa a partire dalla crinolina spagnola e francese, attestando gli scambi tra le due corti. Diego Rodríguez de Silva y Velázquez e bottega, l’arciduchessa Maria Anna, regina di Spagna, 1652–1653, olio su tela.

Kunsthistorisches Museum Wien, Gemäldegalerie, foto: KHM-Museumsverband

Sguardo sulla mostra.

© Museo nazionale svizzero

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Contatto per la stampa e Museo nazionale Zurigo

+41 44 218 65 64 medien@nationalmuseum.ch

Colophon

  • Direzione generale Denise Tonella
  • Direzione del progetto e curatrice della mostra Joya Indermühle
  • Consulenza curatoriale Christina Sonderegger
  • Collaborazione scientifica Michèle Seehafer
  • Scenografia Alex Harb
  • Supporto del progetto Heidi Amrein
  • Assistente del progetto Noemi Albert
  • Coordinazione del progetto Sophie Dänzer, Regula Moser
  • Consulenza scientifica Axel Christoph Gampp, Christine Göttler, Urs Haenggli
  • Ricerche particolari Noemi Albert, Andrea Franzen, Christian Hörack, Daniela Schwab, Christina Sonderegger, Christian Weiss
  • Comitato consultivo Heidi Amrein, Beat Högger, Markus Leuthard, Sabrina Médioni, Denise Tonella
  • Controllo del progetto Sabrina Médioni
  • Mediazione culturale Gerda Bissig, Stefanie Bittmann, Lisa Engi, Vera Humbel
  • Grafica pubblicitaria Roli Hofer, Zürich
  • Concezione grafica Thomas Lehmann, LDSGN Zürich
  • Direzione tecnica Debbie Sledsens, Mike Zaugg
  • Allestimento della mostra Bashir Ezzerari, Janine auf der Mauer, Marc Hägeli, Dave Schwitter, Ladina Fait, Philippe Leuthardt
  • Direzione dei lavori di conservazione Nikkibarla Calonder, Carolin Muschel
  • Conservazione e assemblaggio degli oggetti Nikkibarla Calonder, Natalie Ellwanger, Anna Jurt, Iona Leroy, Sarah Longrée, Jürg Mathys, Charlotte Maier, Carolin Muschel, Sarah Obrecht, Gaby Petrak, Guillaume Rapin, Ulrike Rothenhäusler, Alexandra Schorpp, Alina Schmid, Helen Wybrew-Bond, Peter Wyer, Tino Zagermann; Chrigel Alder, Alder Stahl + Schweiss, Wädenswil; Romain Jeanneret, Atelier de restauration, Abbaye de St-Maurice; Glas Mäder & Co. AG, Rüschlikon; Sarah Obrecht, Bern; Marco Rebel, Luzern
  • Prestiti e logistica degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez, Simon D’Hollosy, Reto Hegetschweiler, Maya Jucker, Markus Scherer, Samira Tanner, Angela Zeier
  • Fotografia Jörg Brandt
  • Archivio fotografico Fabian Müller, Andrea Kunz
  • IT | Web Danilo Rüttimann, René Vogel
  • Postazioni interattivi Alex Baur, Thomas Bucher, Ueli Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel
  • Proiezione animata di mappe xkopp creative, Berlin
  • Podcast: Texetera, Bern
  • Marketing e comunicazione Andrej Abplanalp, Anna-Britta Maag, Sebastiano Mereu, Carole Neuenschwander, Alexander Rechsteiner
  • Traduzioni Marco Marcacci, Laurence Neuffer, Nigel Stephenson

Prestiti

  • Staatsarchiv Aargau
  • Bischöfliche Administration der Kapellstiftung | Schatzkammer und Wallfahrtsmuseum, Altötting
  • Rijksmuseum, Amsterdam
  • Alice und Louis Koch-Stiftung, Basel
  • Historisches Museum Basel
  • Staatsarchiv Basel-Stadt
  • Öffentliche Bibliothek der Universität Basel
  • Bernisches Historisches Museum, Bern
  • Burgerbibliothek Bern
  • Staatsarchiv des Kantons Bern
  • Universitätsbibliothek Bern, Bibliothek Münstergasse
  • Haus zum Dolder – Sammlung Dr. Edmund Müller, Beromünster
  • Musée militaire et des toiles peintes, Colombier
  • Bibliothèque de Genève, Ville de Genève
  • Collection Musée Ariana, Ville de Genève
  • Fondation Charles-Frédéric Necker, Genève
  • MAH Musée d’art et d’histoire, Ville de Genève
  • Stiftung Schloss Jegenstorf
  • Musée Historique Lausanne
  • Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano. Collezione Città di Lugano
  • Historisches Museum Luzern
  • Provinzarchiv Schweizer Kapuziner, Luzern
  • Staatsarchiv des Kantons Luzern
  • Accademia di architettura, Università della Svizzera italiana, Mendrisio
  • Bayerisches Hauptstaatsarchiv München
  • Bayerische Staatsgemäldesammlungen, München – Alte Pinakothek
  • Grafische Sammlung, Institut für Kunstgeschichte der Ludwig-Maximilians-Universität München
  • Universitätsbibliothek der LMU München
  • Germanisches Nationalmuseum, Nürnberg
  • Château de Nyon
  • Mobilier national, Paris
  • Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera / Deposito Fondazione Gottfried Keller, Berna
  • Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma
  • Zentralbibliothek Solothurn
  • Galerie Ruf AG, Stansstad
  • Kunstmuseum St.Gallen
  • Stiftsbibliothek St.Gallen
  • Textilmuseum St.Gallen
  • Stiftung Schloss Landshut, Utzenstorf
  • Utrecht University Library
  • LIECHTENSTEIN. The Princely Collections, Vaduz-Vienna
  • Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano
  • Musei Vaticani, Città del Vaticano
  • ALBERTINA, Wien
  • Kunsthistorisches Museum Wien, Gemäldegalerie
  • Kunst Museum Winterthur
  • Entomologische Sammlung ETH Zürich
  • ETH-Bibliothek, Zürich
  • Graphische Sammlung ETH Zürich
  • Jesuitenbibliothek Zürich
  • Kunsthaus Zürich
  • Museum zur Geschichte der Veterinärmedizin und A.+M.Mahler-Lee Microscope Collection, Zürich
  • Paläontologisches Institut und Museum, Universität Zürich
  • Schweizer Finanzmuseum, Zürich
  • Zentralbibliothek Zürich
  • Zürcher Hochschule der Künste | Museum für Gestaltung Zürich
  • Staatsarchiv des Kantons Zug